mercoledì 7 aprile 2010

FIGLIO DI BUONA DONNA - ALESSIO ANGELICO (25)

Si svegliò in piena notte; gli era giunta una spaventosa fame. Vacillando nel buio pesto della casa giunse al frigorifero, la cui luce lo disturbò tanto, facendogli rabbuffare il volto stanco ancora preso dal sonno. Serrò gli occhi goffamente e tastando con la mano perlustrò l’interno del frigo trovando solo una confezione di tramezzini. Non era quello che desiderava, avrebbe preferito del tiramisù ma aveva spazzolato l’ultima porzione a cena e aveva lasciato la terrina tra le stoviglie da lavare. La guardò con nostalgia poi prese a mangiare i tramezzini davanti la tv. Non avevano un sapore squisito ma andavano ugualmente bene per tappare il buco nello stomaco.
Mentre finiva il secondo tramezzino decise che l’indomani avrebbe preparato nuovamente il tiramisù convinto ormai delle sue qualità culinarie.
Si chinò leggermente su un fianco pronto a liberare una scoreggia quando improvvisamente avvertì un sussulto e un boato. La terra cominciò a tremare.
Erano le tre e trentadue di notte quando il terremoto ebbe inizio. Sembrò durare un’eternità.
Vittorio rimase immobile trattenendo il fiato in gola e il peto in pancia, poi quando tutto si fermò lasciò andare la scoreggia provocando un rumore forte quasi quanto il terremoto. Questo le fece sorridere divertito.
La mattina seguente uscì di buonora trovandosi di fronte l’inferno. Quello che a lui era parsa una lieve scossa, tanto da ritornare a dormire, era stato invece un terremoto terrificante, che aveva raso al suolo mezza città.
Nel tragitto verso il supermercato incrociò numerosi sfollati e feriti, e persino qualche cadavere coperto da un telo. I soccorritori correvano avanti e indietro sotto il suo sguardo colpito per tanto trambusto mattutino.
Arrivato al supermercato lo trovò chiuso ma alcune persone, rotta la vetrina, stavano saccheggiando la merce. Senza pensarci due volte, preoccupato di non trovare l’occorrente, si intrufolò anche lui spintonando un tizio che voleva entrare prima.
Andò a cercare gli ingredienti che gli occorrevano, movendosi con attenzione tra i vetri rotti. Trovò il mascarpone, i savoiardi, il cacao e il caffè ma gli fu più difficile reperire le uova. Molte erano rotte, sparse a terra. Continuò a cercare accuratamente quando una donna agitata gli si pose a fianco, cercando anche lei tra le confezioni. Buttava all’aria tutto ciò che non le serviva e provocava la caduta di altre uova che andavano ad aggiungersi a quelle sul pavimento viscido.
Trovò finalmente una confezione intatta ma la donna, vedendolo, afferrò il suo bottino; nel tentativo di sottrarglielo però scivolò e cadde a terrà. Vittorio cominciò a ridere di gusto poi trovata un'altra confezione di uova tornò a casa con la spesa.

Nessun commento:

Posta un commento