giovedì 22 aprile 2010

L'ALTALENA DI ALZHEIMER - FRANCESCA NAPOLI (60)

Mentre dispensi sorrisi gioiosi
basta un attimo e
cambi espressione
fai il broncio
sei scontrosa.
Se ti chiamo non rispondi.
È un gioco, lo so!
Faccio finta di arrabbiarmi
ma mi guardi smarrita e
chiedi dei tuoi “bambini”
pensi di averli lasciati soli
stai in pena per loro;
mi avvicino
ti prendo la mano
ti stringo a me
cullandomi tra le tue braccia;
allora sorridi
ti preoccupi per me
delicatamente accarezzi il mio viso e dici:
“Dove sei bambina mia?”
“Sempre vicino a te a spingere quest’altalena,
mamma.”

4 commenti:

  1. C'è solo una cosa che può emozionare più della poesia...la vita vera...e questa non è solo poesia, è vita vera, concentrsto di amore tenerop, impalpabile, puro. Cara Francesca, cara donna, artista, madre, figlia, compagna forte...beato chi saprà cullare te allo stesso modo, perché sarà di certo uomo vero e donna vera...Fr.Bi.

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  2. Una poesia così non si può scrivere soltanto, come tante altre.
    E' una poesia vissuta e sofferta e soltanto un animo nobile poteva scriverla.
    Un cuore che ha tanta forza e che sa' che deve continuare a spingere questa altalena, senza crollare mai...
    Gasp. ex Carb.

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  3. Una mamma tornata bambina può ancora cullare sua figlia e preoccuparsi per lei...
    L'Alzheimer cambia la mente,ma il cuore è sempre lo stesso..
    Tutti gli stati d'animo sono arte e poesia.....
    Gabry81

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  4. Nelle semplici parole di questa poesia vive un amore incondizionato e vero, versi dettati da piccoli gesti quotidiani.....e' forse questo il segreto di una poesia cosi' bella? La realtà?

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