mercoledì 7 aprile 2010

IL PENSIERO - ETTORE LEONE (29)

Un dolore che udo l'imponenza
di codesto pensiero tuo m'assale,
forte preme al grido la valenza
di lasciar mia testa non s'avvale.

Vola in alto oh candido ricordo
che d'amor noziona il suo splendore,
resta in cielo e al cuor poniti sordo
nella mente che freme del mio ardore.

Sii pensiero di una anima innocente
corri forte cercando il suo candore,
che pressante percorri la mia mente
quand' angoscia m'avvolge di calore.

V'era luce che agiva nel vissuto
dell'adesso non resta che il pensare,
son i giorni che il sole resta muto
in quell'oggi non lascia addormentare.

Sali in fretta pensiero rampicante
che nel petto non faccia tu ristoro,
dove giace un cuore mendicante
rovi e spine ne offuscano l'alloro.

Ruba or dunque al capo la ragione
ciò che d'ali tu fiero spieghi in volo,
lascia amore in testa sua prigione
per la scelta dell'uomo troppo solo

Non voltarti col tuo lucente volto
in parvenza del vivo abbandonato,
resta errante con pena dello stolto
mesta colpa sa renderlo dannato.

Or lo vedo d'oblìo presa giacenza
ciò che vento disperde all'aria pura,
sia di folle la scelta di perdenza
ardua e lunga per lui sarà la cura.

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